ILLUSTRI BERGAMASCHI STUDI CRITICO-BIOGRAFICI DI PASINO LOCATELLI [3] INTARSIATORI, ARCHITETTI E SCULTORI BERGAMO Dalla Tipografia Pagnoncelli 1879. PREFAZIONE. Un lungo intervallo di dieci anni separa questo volume da' suoi due fratelli. Non conta dirne i motivi e le giustificazioni: piuttosto importerebbe rispondere se mai alcuno lo accusasse di non avere conservata la fisonomia di famiglia. Ma sono passati dieci anni, e questo volume è, più ancora forse dei fratelli, frutto di studii e di memorie separate, alcune sotto più modesta forma del pari già apparse in pubblico. Chi le raccolse e scrisse confessa, che la scarsità di documenti nuovi, il bujo, da cui non potè uscire svolgendo quistioni d'opere e di autori, l'ha alquanto intiepidito ed ha reso la trattazione seria, più che non sarebbe stato nelle sue intenzioni e convinzioni. Prego però il cortese, che getterà l'occhio su queste pagine, a tener conto delle notizie VI sui Zambelli intarsiatori; specialmente di quelle, che riguardano maestro Stefano. Il documento, che si riferisce ai lavori da esso eseguiti in S. Pietro di Perugia ha valore ed importanza, e, per noi almeno, è nuovo. Nè manca d' interesse la memoria dei Bon e di Guglielmo Bergamasco, quantunque non schiarita veramente ed interamente la parte avuta da essi nella edilizia veneziana del buon tempo antico. Ciò poi che ho potuto raccogliere ed anco pubblicare fin dal 1877 sul conto di Giacomo Quarenghi aggiunge alcuna cosa a quanto altri hanno detto intorno a così illustre architetto, e completa i giudizii sulla persona e sulle opere del medesimo. Se l'amore delle cose proprie non al tutto inganna mi sembra, che offrano sempre lieto e confortevole spettacolo queste famiglie d'artisti, che si fabbricano un blasone fatto d' ingegno e di lavoro, e lo pongono a brillare di luce sincera e durevole in capo al loro albero genealogico. Sono esse tutte composte di buona e brava gente, colla quale possiamo ben volontieri confabulare e della quale possiamo avere modelli egregi di operosità instancabile e modesta ad un tempo. Stringiamo la mano al padre dei Capodi ferro, dei Belli, dei Caniana, dei Fantoni, ed essi ci presenteranno i loro rispettivi figliuoli e ci faranno conoscere, 0 ricordare un mondo di lavori, tali da rischiararci le epoche e darci un fedele ritratto del come si sentiva e şi operava artisticamente in esse. Ecco il motivo per il quale non si esclusero, anche gli ingegni mediocri ritenendoli utile complemento al quadro. Chi volesse scrivere intorno alle nostre lettere del 1700 e cercasse e scegliesse solo gli eccellenti scrittori, dovrebbe limitare a ben pochi nomi le sue osservazioni. Ed in tal guisa avrebbe fatta la storia viva ed intera del pensiero di quell'epoca di decadenza ? Detto ciò non mi resta che affidarmi all' indulgenza del Lettore ed invitarlo a rientrar meco in cammino. 15 Maggio 1879. " |