Nuovi saggi critici

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A. Morano, 1919 - Italian literature - 527 pages

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Page 67 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi : E quei, pensando eh...
Page 58 - Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria; e ciò sa il tuo dottore!
Page 39 - Io ch' era d' ubbidir desideroso, Non gliel celai, ma tutto gliele apersi ' : Ond' ei levò le ciglia un poco in soso. Poi disse : fieramente furo avversi A me ed a' miei primi ed a mia parte, Sì che per due fiate li dispersi.
Page 119 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Page 41 - Dintorno mi guardò, come talento avesse di veder s'altri era meco; e poi che '1 sospecciar fu rutto spento, piangendo disse: "Se per questo cieco carcere vai per altezza d'ingegno, mio figlio ov'è? e perché non è teco?" E io a lui: "Da me stesso non vegno: colui ch'attende là, per qui mi mena forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Page 139 - ... Giuste membra, vestir semplice, eletto; Ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti: Sobrio, umano, leal, prodigo, schietto; Avverso al mondo, avversi a me gli eventi. Talor di lingua, e spesso di man prode ; Mesto i più giorni e solo, ognor pensoso ; Pronto, iracondo, inquieto, tenace: Di vizj ricco e di virtù, do lode Alla ragion, ma corro ove al cor piace.
Page 180 - L'interna eguaglianza delle sue facoltà era nella vita moderazione, e nello scrivere tranquillità. La sua parola è nobile, piena di senso, di rado concitata, sempre giusta, come di uomo che ha troppe più cose nel suo pensiero che nella sua espressione, e sa contenere e regolare la sua natura. Questa compiuta possessione di se stesso, la più alta qualità dell'artista, fa di Parini un modello assai vicino a Goethe.
Page 213 - Romani ! Bisognerebbe avere una città condizionata come era la loro, e poi governarsi secondo quello esemplo ; il quale a chi ha le qualità disproporzionate è tanto disproporzionato, quanto sarebbe volere che uno asino facesse il corso di uno cavallo.
Page 71 - D' aver tradita te delle castella, Non dovei tu i figliuoi porre a tal croce. Innocenti facea l'età novella, Novella Tebe, Uguccione e il Brigata, E gli altri duo che il canto suso appella. Noi passamm...
Page 183 - Me non nato a percotere le dure illustri porte nudo accorrà, ma libero il regno de la morte. No, ricchezza né onore con frode o con viltà il secol venditore mercar non mi vedrà.

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