dilettato tutto l'uditorio; ed io posso dire di lui col poeta, che Più che mel dolci d' eloquenza i fiumi? (applausi). Pure io dirò con quale sentimento noi popolo nuovo accogliamo queste lodi. C'era una volta un popolo italiano, che, accoccolato nel suo dolce far niente, andava in sollucchero quando i forestieri venivano qui a cantargli le lodi degli avi, e lo vantavano il popolo della rinascenza, il gran popolo, che ha ritrovato quello che, Greci avevano creato; ed è stato maestro dell' Europa, ed ha esercitato un' egemonia intellettuale, come ricordava ora il mio vicino, il mio egregio professore Benfey. Ma queste lodi oggi non ci bastano più; direi anzi che ci fanno male. Noi oggi ci sentiamo un popolo vivo, e vogliamo vivere d'una vita nostra, e vogliamo divenire un popolo moderno, e ci sentiamo uno con voi e vogliamo vivere della vostra vita (grandi applausi). Voi ve ne accorgete perchè vedete con quanta simpatia noi vi abbiamo accolto e come ci sentiamo tutti amici: c'è un legame, che ci stringe ormai, c'è tra noi parentela intellettuale (fragorosi applausi). Dunque, o signori, voi venivate un giorno a visitare non noi, ma i nostri musei, le tracce de' nostri antenati (applausi); ed ora noi speriamo mostrarvi che non vogliamo più ricordare la storia del nostro passato; ma la storia vogliamo farla noi (acclamazioni) Į FINE. Guglielmo Pepe. Il Mondo epico-lirico di Alessandro Manzoni Poche parole innanzi al Feretro di Basilio Puoti Studio sopra Emilio Zola . Parole in morte di Luigi Settembrini Innanzi al Feretro di Francesco De Luca Adolfo Thiers Nino Bixio. Benedetto Cairoli Il principio del realismo. La Nerina di Giacomo Leopardi IV. Congresso degli Orientalisti 291 299 317 321 339 343 455 461 469 473 477 495 |