Manuale della letteratura italiana, Volume 5G. Barbèra, 1894 - Italian literature |
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... forza , dovė sop- portare gli amari rimproveri del re , le imprecazioni dei liberali e l'esilio . Un pugno di piemontesi combattè presso Novara ( 8 apri- le ) , ma furono dispersi dagli austriaci . Seguirono proscrizioni e condanne d ...
... forza , dovė sop- portare gli amari rimproveri del re , le imprecazioni dei liberali e l'esilio . Un pugno di piemontesi combattè presso Novara ( 8 apri- le ) , ma furono dispersi dagli austriaci . Seguirono proscrizioni e condanne d ...
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... forza e senza indugio Venezia all'Austria e Roma al papa . La facilità con la quale eransi liberate le provincie me- ridionali incitava gl'impazienti , che si misero attorno a Garibaldi . Sguainasse la spada , tutta Italia darebbe di ...
... forza e senza indugio Venezia all'Austria e Roma al papa . La facilità con la quale eransi liberate le provincie me- ridionali incitava gl'impazienti , che si misero attorno a Garibaldi . Sguainasse la spada , tutta Italia darebbe di ...
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... forza : ad Aspromonte ei fu ferito e fatto pri- gioniero ( 29 agosto 1862 ) . La questione più malagevole era senza dubbio Roma . Anche Napoleone III bramava risolverla , serbando indipendente il papato senza urtare il sentimento ...
... forza : ad Aspromonte ei fu ferito e fatto pri- gioniero ( 29 agosto 1862 ) . La questione più malagevole era senza dubbio Roma . Anche Napoleone III bramava risolverla , serbando indipendente il papato senza urtare il sentimento ...
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... forza grandissima d ' assimilazione , derivando largamente dai latini , da ' grandi modelli italiani , e anche da ' tedeschi e dagli in- glesi ; e facilità meravigliosa di cavare motivi di poesia dai fatti storici e dagli avvenimenti ...
... forza grandissima d ' assimilazione , derivando largamente dai latini , da ' grandi modelli italiani , e anche da ' tedeschi e dagli in- glesi ; e facilità meravigliosa di cavare motivi di poesia dai fatti storici e dagli avvenimenti ...
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... forza mai , qual limite Il tuo poter misura ? Rapisti al ciel le folgori , Che debellate innante Con tronche ali ti caddero E ti lambir le piante . Frenò guidato il calcolo Dal tuo pensiero ardito Degli astri il moto e l'orbite , L ...
... forza mai , qual limite Il tuo poter misura ? Rapisti al ciel le folgori , Che debellate innante Con tronche ali ti caddero E ti lambir le piante . Frenò guidato il calcolo Dal tuo pensiero ardito Degli astri il moto e l'orbite , L ...
Contents
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Common terms and phrases
1º agosto alcuni allora amore anima antichi Austria austriaci avea Barbèra bella biografia buon canto Carlo Carlo Alberto Cavour ch'ei chè cielo città colla Corfù cuore d'Italia d'ogni Dante dice discorso dolore don Abbondio donna ebbe ediz erano famiglia fece figli figliuoli Firenze forza Foscolo francese Francia furono giorno governo gran grido guerra ined Italia italiana lasciò lavoro legge letteraria lettere libertà lingua lingua italiana Livorno lungo Manzoni mente mezzo Milano ministro misero Monnier Monti morire morte Nacque Napoleone Napoli nazione nome nuovo opere padre Parigi Parlamento parole passo patria pensiero Piemonte Pio IX poco poesia poeta politica popolo potere prosa pubblica ragione Recanati regno Repubblica Cisalpina scritti scrittori scrivere secolo sentimento signori speranze storia stra studj terra Torino tornò Toscana trovò uomini uomo vedere veggo venne vero Verona virtù vivo vizj zione ZUMBINI
Popular passages
Page 199 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore.
Page 195 - Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea Tornare ancor per uso a contemplarvi Sul paterno giardino scintillanti, E ragionar con voi dalle finestre Di questo albergo ove abitai fanciullo, E delle gioie mie vidi la fine.* Quante immagini un tempo, e quante fole Creommi nel pensier l'aspetto vostro E delle luci a voi compagne!
Page 198 - E l'abitar questi odorati colli. Ma rapida passasti; e come un sogno Fu la tua vita. Ivi danzando; in fronte La gioia ti splendea, splendea negli occhi Quel confidente immaginar, quel lume Di gioventù, quando spegneali il fato, E giacevi.
Page 80 - ... suoi gioghi a te versa Apennino! Lieta dell'aer tuo veste la Luna di luce limpidissima i tuoi colli per vendemmia festanti, e le convalli popolate di case e d'oliveti mille di fiori al ciel mandano incensi : e tu prima, Firenze, udivi il carme che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco...
Page 194 - O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi? Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, da chiuso morbo combattuta e vinta, perivi, o tenerella. E non vedevi...
Page 78 - Dal dì che nozze e tribunali ed are diero alle umane belve esser pietose di sè stesse e d'altrui, toglieano i vivi all'etere maligno ed alle fere i miserandi avanzi che Natura con veci eterne a sensi altri destina. Testimonianza 'a fasti eran le tombe, ed are a...
Page 199 - Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Page 199 - Tu non ti acconci più,, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore. Ogni giorno sereno, ogni fiorita Piaggia ch'io miro, ogni goder ch'io sento, Dico: Nerina or più non gode; i campi, L'aria non mira. Ahi tu passasti, eterno Sospiro mio: passasti: e fia compagna D'ogni mio vago immaginar, di tutti I miei teneri sensi, i tristi e cari Moti del cor, la rimembranza acerba.
Page 125 - Perché, baciando i pargoli, La schiava ancor sospira? E il sen che nutre i liberi Invidiando mira? Non sa che al regno i miseri Seco il Signor solleva?
Page 195 - Delle sere io solea passar gran parte Mirando il cielo, ed ascoltando il canto Della rana rimota alla campagna ! E la lucciola errava appo le siepi E in su l'aiuole, susurrando al vento I viali" odorati, ed i cipressi Là nella selva; e sotto al patrio tetto Sonavan voci alterne, e le tranquille Opre de