Ricordanze della mia vita, Volume 1

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A. Morano, 1916 - Authors - 432 pages

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Page 210 - Ma sarò io dannato a morte? Io mi aspetto sempre il peggio dagli uomini. So che il governo vuole un esempio, che il mio nome è il mio delitto, che chi ora sta decidendo della mia sorte ondeggia tra mille pensieri e tra mille paure: so che io sono disposto a tutto. Sarò sepolto in una galera, con un supplizio peggiore o più crudele della morte?
Page 283 - ... compagni. Sicché l'ergastolo è la sentina del regno delle Sicilie, e vi cadono i pessimi tra otto milioni di uomini. Nell'entrare in questo luogo vedi facce aspramente scolpite, angolari, rugose, triste, cineree; occhi incerti, sorriso raro e sinistro; vesti strane; parole aspre, fendenti, strascicanti, avvolte, stridenti, di tutti i dialetti del regno. Ciascuno ha le mani lorde di sangue e di furto ; ciascuno ha ucciso un altro uomo e due, e tre, e cinque, e sette e più; e taluno il fratello...
Page 321 - Ma tu perché ritorni a tanta noia ? perché non sali il dilettoso monte, ch' è principio e cagion di tutta gioia ? » « Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, che spande di parlar si largo fiume?, risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, vagliami il lungo studio e il grande amore, che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Page 178 - Prometto e giuro di compiere con massimo zelo e con la massima probità ed onoratezza le funzioni del mio mandato. Prometto e giuro di essere fedele alla costituzione quale sarà svolta e modificata dalle due Camere d'accordo col re, massimamente intorno alla Camera dei pari, come è detto nell'art. 5 del programma del 3 aprile. Così giuro e Iddio mi aiuti ». I ministri hanno presentato questo decreto alla Camera, che l'ha accettato, ed ha ordinato disfare le barricate. Essi ci...
Page 210 - Iddio mi vede nell'anima, e sa che io non per forza mia, ma per forza che mi viene da lui, sono tranquillo. Vedi, io ti scrivo senza lagrime, con la mano ferma e corrente, con la mente serena, il cuore non mi batte. Mio Dio, ti ringrazio di quello che operi in me: anche in questi momenti io ti sento, ti riconosco, ti adoro, e ti ringrazio. Mio Dio, consola la sconsolatissima...
Page 210 - Gigia, io non posso più proseguire, perché temo che il cuore non mi vinca; io non so se potrò più rivederti... Addio, o cara, o diletta, o adorata compagna delle mie sventure e della mia vita. Io non trovo più parole per consolarti, la mano comincia a tremarmi. Abbiti un bacio simile al primo bacio che ti diedi. Danne uno per me al mio Raffaello, uno alla mia Giulia; benedicili per me. Ogni giorno, ogni sera che li benedirai, dirai loro che li benedico anche io. Addio.
Page 177 - Qui entra un giovane che io conosceva, e con gli occhi e il volto come di un matto, dice : « Chi parla di togliere le barricate, è un traditore, ed io gli tiro. » E appunta il fucile sul petto a Gabriele Pepe, il quale come chi scaccia una mosca, lievemente spinse in alto la punta del fucile, dicendo : « Non fate sciocchezze. » E voltò le spalle, e messesi le mani dietro le reni, se ne andò via tranquillo.
Page 209 - Dirai ad essi che ricordino quelle parole che io dissi dallo sgabello nel giorno della mia difesa. Dirai ad essi che io benedicendoli e baciandoli mille volte, lascio ad essi tre precetti: riconoscere ed adorare Iddio: amare il lavoro; amare sopra ogni cosa la patria. Mia Gigia adorata, eran queste le gioie che io ti prometteva nei primi giorni del nostro amore, quando ambedue giovanetti, tu a quindici anni con invidiata bellezza e con rara innocenza, ed io a vent'anni pieno il cuore di affetti,...
Page 53 - ... necessità dei tempi. Ci è ancora chi lo chiama pedante: eppure la pedanteria è un santo rigorismo in mezzo alla licenza, ed ha un profondo significato nella storia del pensiero. Per me io credo ed affermo che la sua scuola in fatto di lingua ne seppe più che ogni altra in Italia, e che tra noi, se vi fu e vi è gusto di buona lingua, tutti direttamente o indirettamente ne sono obbligati a lui. Rarissimo uomo, chi lo conobbe da vicino ne amerà sempre la memoria. Mi ricordo la prima volta...
Page 209 - ... amore, quando il mondo ci pareva così bello e sorridente, quando disprezzavamo il bisogno, quando la vita nostra era il nostro amore? E che abbiamo fatto noi per meritare tanti dolori, e tanto presto? Ma...

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