Vita di Leon Battista Alberti

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G.C. Sansoni, 1882 - 572 pages
 

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Popular passages

Page 199 - ... miei stimoli d'animo mi tengono sollecito e desto, per distormi da mie acerbe cure e triste sollicitudini, soglio fra me investigare e construere in mente qualche inaudita macchina da muovere e portare, da fermare e statuire cose grandissime e inestimabili. E qualche volta...
Page 127 - Firenze, con tanta idealità nella massima precisione degli accessorii: ... questo tempio ha in sé grazia e maestà, e... mi diletta ch'io veggo in questo tempio giunta insieme una gracilità vezzosa con una sodezza robusta e piena: tale che da una parte ogni suo membro pare posto ad amenità, e dall'altra parte comprendo che ogni cosa qui è fatta ed offirmata a perpetuità...
Page 136 - Sicilia; ma qui non molto si richiede sapere quali prima fussero inventori dell'arte o pittori, poi che noi non come Plinio recitiamo storie ma di nuovo fabrichiamo una arte di pittura della quale in questa età, quale io vegga, nulla si truova scritto. Benché dicono Eufranore Ischimio scrivesse non so che delle misure e de...
Page 220 - Più tosto forse e prudenti mi loderanno s'io, scrivendo in modo che ciascuno m'intenda, prima cerco giovare a molti che piacere a pochi, che sai quanto siano pochissimi a questi dì e litterati.39 E molto qui a me piacerebbe se chi sa biasimare, ancora aitante 40 sapesse dicendo farsi lodare.
Page 126 - ... intelletti oggi si truovano rarissimi e poco da lodarli. Onde stimai fusse, quanto da molti questo così essere udiva, che già la natura, maestra delle cose, fatta antica e stracca, più non producea come né giuganti così né ingegni, quali in que' suoi quasi giovanili e più gloriosi tempi produsse, amplissimi e maravigliosi.
Page 197 - Persuadiamoci d'essere creati quasi come la nave non per marcirsi in porto, ma per solcare lunghe vie in mare e sempre tendere collo esercitarsi a qualche laude e frutto di gloria.
Page 264 - Le chiome che io adorai nel santo lauro mi nascondi in bel velo, candida mia angioletta in veste bruna. Poi che le chiome mi coperse il velo sempre fu l'aer bruna, e scolorito chi ancor ama il lauro. In veste alba ti stavi non in bruna, quando adorai il lauro e scorsi el sol, che spiande or sotto il velo.
Page 221 - E sia quanto dicono quella antica apresso di tutte le genti piena d'autorità, solo perché in essa molti dotti scrissero, simile certo sarà la nostra s'è' dotti la vorranno molto con suo studio e vigilie essere elimata e polita.
Page 126 - Masaccio, essere a ogni lodata cosa ingegnio da non posporli a qual si sia stato antiquo...
Page 220 - Ben confesso quella antiqua latina lingua essere copiosa molto e ornatissima, ma non però veggo in che sia la nostra oggi toscana tanto d'averla in odio, che in essa qualunque benché ottima cosa scritta ci dispiaccia. A me...

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