Florentia: uomini e cose del Quattrocento

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G. Barbèra, 1897 - Florence (Italy) - 460 pages
 

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Page 357 - Prose volgari inedite e poesie latine e greche edite e inedite di Angelo Ambrogini Poliziano, raccolte e illustrate da I.
Page 337 - El cervello a spasso va. Ognun corra in qua e in là, Come vede fare a me; Ognun segua, Bacco, te! • I
Page 327 - La bella ninfa è sorda al mio lamento e 'l suon di nostra fistula non cura: di ciò si lagna il mio cornuto armento, né vuol bagnare il grifo in acqua pura, né vuol toccar la tenera verdura; tanto del suo pastor gl'incresce e dole.
Page 370 - Entrai in più di diece altre case: e sempre sempre trovai donne che si lisciavano; e alcuna ne viddi che era aiutata dal marito, molto più vano di lei. «Diacin ne vadia, con tanto liscarsi!
Page 328 - Dentro all'orecchie della ninfa mia: Dite quant'io per lei lacrime versi, E lei pregate che crudel non sia: Dite che la mia vita fugge via E si consuma come brina al sole. Udite, selve, mie dolce parole. Poi che la ninfa mia udir non vóle. MOPSO pastore risponde, e dice così: E' non è tanto il mormorio piacevole Delle fresche acque che d'un sasso piombano. Né quando soffia un ventolino agevole Fra le cime de...
Page 328 - Udite, selve, mie dolce parole. Digli ™, zampogna mia, come via fugge Cogli anni insieme la bellezza snella; E digli come il tempo ne distrugge, Né l'età persa mai si rinnovella: Digli che sappi usar suo' forma bella, Ché sempre mai non son rose e viole.
Page 317 - E nel vero, come che oggi si siano cotali feste e rappresentazioni quasi del tutto dismesse, erano spettacoli molto belli, e se ne faceva non pure nelle compagnie ovvero fraternite, ma ancora nelle case private de...
Page 376 - E forse che ci mancano e' giovani sfaccendati, in questa città! E' gli farà il dovere al dappochello: gli è ben vero che la gelosia non vien da altro che da dappocaggine. Anda'mene in un altro luogo: e trovai che la padrona si aveva messo il brigante in casa e, per non venire alla veglia, dava ad intendere al marito che un suo bambino, o bambina che si fusse, si sentiva male; e, per farlo piangere, non restava di pizzicarlo, talché '1 poverino né con lusinghe né con altro si rachetava.
Page 322 - Uscì con l' elmo ; onde caderon sparsi Giù per le spalle, e la scopriro a un tratto, E la feron conoscer per donzella, Non men che fiera in arme, in viso bella. Quale al cader de le cortine suole Parer fra mille lampade la Scena, D...
Page 336 - O, o! facciam che pena il tristo porte. O, o! caviamgli el cor del petto fora. Mora lo scellerato, mora, mora! Torna la BACCANTE con la testa di ORFEO e dice cosi: O, o!

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