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tessimo star sempre uniti! poteste star sempre raccolti intorno a me! Ma poi che la dura condizione delle cose richiede che persone state lungo tempo insieme debbano prender diverso cammino per la terrena via; poi che le vostre onorate fatiche vi tolgono il diletto di starvi sempre con noi, uditemi, o giovani. Quando vorrete talora scacciare da voi tetri pensieri e le cure e le noie del mondo, quando sentirete il bisogno di ritornare alle vostre antiche rimembranze, di rifare innanzi a voi la vostra vita passata; venite in questa scuola. Qui troverete nuovi volti, ma sempre i medesimi cuori; e quando sospirando cercherete i pensieri de' vostri giovani anni, venite, li troverete in bocca a' vostri ignoti compagni. Apprenderete a conoscerli, mirando in loro quali voi foste un tempo; essi vi conoscono già; chè il loro Maestro ha già loro insegnato ad amare quelli ch' egli ama. Quanto a noi, consapevoli come siamo delle vostre gravi cure, mai non saremo per distrarvi dal cammino per il quale con tanta lode vi siete inviati; in un caso solo ci ricorderemo che apparteneste a noi: quando si tratterà di fare qualche buona azione, vi chiameremo tra noi, e voi accetterete il nostro invito.

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L'ULTIMA ORA

(Maggio 1848)

Luigi1 che tanto amavate è morto. Era questo l'avvenire che a lui prometteano tanti studii e tanto ingegno? Mai non l'avremmo creduto! Quasi nol crediamo ancora. Ancora ci pare di doverlo riscontrare tra via: un volto lontano, un suono indistinto ci ricorda quella voce e quel volto; e assorti talora in noi stessi, il pensiero incredulo ce lo finge dinanzi, e immemori, noi ripetiamo ciò che tante volte abbiamo a lui ripetuto: tu sei buono, e sarai grande un giorno. Sfortunato giovane! E la gloria a cui sospiravi ti è fuggita davanti, e come il tuo cadavere, il tuo nome sarà presso i posteri inonorato ed ignoto. La mediocrità è stata tanto esaltata e l'amistà ha così spesso esagerata la lode, che gli uomini non credono oramai più che solo a'fatti; e quando lamenteremo in lui la perdita di un grande ingegno, molti si commoveranno al nostro dolore, pochi crederanno alle nostre parole. Ma a te, o Luigi, basterà la nostra ammirazione, come in vita ti bastò il nostro amore. La nostra ammirazione è pari all'amore che a te portammo; poichè, singolar privilegio a pochi sol conceduto, ciascuno riconosceva la preminenza del tuo ingegno, e se ne compiaceva, e ti

amava.

E tu non eri modesto, chè la coscienza del tuo ingegno brillava nel tuo volto e ne' tuoi discorsi. Pure quella

1 Luigi La Vista, ucciso dagli Svizzeri il 15 Maggio,

DE SANCTIS

Nuovi Saggi Critici.

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schiettezza piacea, e più che un' artificiata modestia, eraci cara quella giovanile sicurtà delle tue parole. Ben sappiamo che una educazione codarda avvezza di buon'ora i giovani a mentire a sè stessi; e buon giovine nell'opinione volgare è tenuto colui, che ha saputo meglio costringere la parte divina della sua natura, bassamente ossequioso, timidamente modesto, inchino colla persona e con l'animo. Il nostro Luigi non dovea piacere a cotal fatta di educatori, stati anch'essi servili discepoli di servili maestri, lunga tradizione di servitù che ci ha sgagliarditi e corrotti. Non piacea vederlo, ancor giovanetto, spregiare indocile i comuni libri, tormento de' suoi pazienti compagni; ritirarsi solitario, studioso, a piangere e fremere sul divino Leopardi; confondere di sue dimande i maestri, ed osare di porre in dubbio i precetti che uscivano dalla loro memoria. Adorato da' suoi compagni, non compreso da' suoi maestri.

E venne tra noi, e satisfece la mente avida de'desirati studii, e la prima volta ebbe compagni al suo pensiero il maestro e gli amici. Quanti applausi! quanta aspettazione! con che impaziente desiderio ci serravamo intorno a lui, certi di esser tratti dalle sue parole a palpitare e a meditare con lui! Prima ch'ei parli, un vivo rossore gli colora le guance, la voce esce timida e rimessa ed incerta: diresti che la nostra anticipata ammirazione lo confonda e impacci. Ma come un pensiero ardito gli brilla davanti, come la natura si colora innanzi alla sua fantasia; vedi la sua voce atteggiarsi a' diversi affetti, malinconica, soave, cupa, fremente, passionata sempre; sul volto mobile scolpirsegli l'anima diversamente agitata, e tener gli occhi rivolti inverso il cielo, quasi volesse attingere nella sua luce natia quella idea che velata gli ondeggia davanti. Oh! se un pittore in quella attitudine lo avesse ritratto, avrebbe nel suo volto sorpreso il segreto della sua anima! Non è, non è sulla

carta l'immagine che a noi lo rivela; la sua immagine è nel nostro cuore, tante volte a' suoi detti agitato e commosso. Quanto torrente di fantasia ne' suoi primi lavori! quanta malinconia e castità di affetto! Era una poesia sconsolata e mesta, ispirata al suo cuore da un sentimento arcano dell'umano destino. In tanta giovanezza, adorato dal padre, misero padre! festeggiato ed amato da' suoi compagni ed amici, quando la vita ancor nuova ci appare tutta un sorriso; ei ritraeva con prematuro dolore l' amaro disinganno e l'illusione ed il nulla delle cose mortali, e quasi presago si piacea a dipingere inconsueti infortunii. Parea l'anima si dolesse innanzi tempo, ed un lamento funebre cantasse alla sua fine vicina. Lungo tempo visse così entro sè stesso, compostosi nella sua anima un intero universo, a cui dava i suoi dubbii, le sue ansietà, i suoi palpiti e le sue angosce.

Uscito dal campo de' fantasmi, e del suo pensiero; l'anima desiosa innamoravasi delle grandi anime, e Courier, e Santarosa, e Pascal, e Salvator Rosa, e Manzoni, e Dante, e il Petrarca furono testimoni e compagni de'suoi ultimi anni. Noi l'udimmo ragionar di costoro, con tanta copia di nobili ed alti e peregrini concetti, che pareva uscito allora dalla conversazione di un grande uomo, il cui parlare avesse sublimato e nobilitato il suo animo; ed il suo giudizio era accompagnato da tanta ammirazione ed affetto, che sembrava favellasse di amici, con cui fosse stato in domestico e lungo consorzio. Sdegnando le biografie e le vite, nelle loro opere egli indovinava il lor genio; e se la fortuna in tanta tristizia de' tempi, ci concederà riposo d'animo bastante a raccogliere e porre in istampa i suoi scritti, il commosso lettore in lui scorgerà un amoroso interprete della loro grandezza. Intanto il campo de' suoi studii più si allargava, ed il suo ingegno senza rimetter punto dell' usata fantasia ed affet to,

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